Storia-Parrocchia S.M. Assunta Volturino Diocesi di Lucera-Troia

Cenni Storici

L’antica chiesa madre di Volturino era intitolata a santa Caterina d’Alessandria. Detta chiesa sorgeva laddove oggi vi è il Tabacchi Circelli, ossia nella casa della Famiglia Chiara. Annessa alla
chiesa vi era la casa parrocchiale. Sia la chiesa che la canonica occupavano l’intero isolato. Infatti, un tempo, la piazza era denominata Largo Santa Caterina e la strada seguente, oggi via
Bonghi, era intitolata via santa Caterina. Nel 1573, nel fervore del Concilio di Trento che diede un nuovo impulso alla parrocchia, il vescovo di Volturara Appula, Simone Majolo promosse la edificazione della nuova chiesa badiale.I lavori di costruzione della chiesa ebbero inizio nel 1573 e furono completati nel 1591. Constava di una sola navata con volta in muratura e vi si accedeva
per due porte: la maggiore a nord e la minore ad est. Nella Santa Visita del 1711, il Cardinale Orsini, avendo trovato la Badiale di Volturino in pessime condizioni statiche, ne ordinò la parziale demolizione affidando l’opera al maestro Giuseppe Granata. I lavori eseguiti furono: volte nuove, prolungamento delle mura laterali, costruzione della sagrestia e casa parrocchiale. Fu conservata
la facciata con le iscrizioni e lo stemma. La Badiale fu consacrata dallo stesso Cardinale il 18 ottobre 1714. Nell’ultimo decennio del sec. XVIII tutto il fabbricato della Badiale era in pericolose condizioni statiche, per cui il Prefetto della Provincia, con decreto del 28 maggio 1898, ne ordinava la immediata chiusura e la ricostruzione ex novo. I lavori vennero affidati alla Ditta Cappelletti
di San Marco la Catola, su progetto dell’ing. Raffaele Santollino di Lucera. L’opera di ricostruzione durò sei anni. Per l’occasione, la Parrocchia venne trasferita nella cappella di San Domenico.
Fu consegnata all’abate Giacomo D’Antini dal Sindaco Avv. Giacomangelo De Ritis, con atto del 20 maggio 1904. Fu nello stesso mese benedetta e aperta al culto.

LA CHIESA BADIALE

E' dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo (la solennità si celebra il 15 agosto), ha il titolo antichissimo di Badiale e il suo Parroco si chiama Abate. Sorge sul Corso Vittorio Emanuele, al
Largo della Chiesa.
L'interno della Chiesa Badiale consta di tre ampie navate sorrette da otto massicci pilastri quadrangolari, collegati tra loro da archi semicircolari. Ha le seguenti
dimensioni: lunghezza m. 35, larghezza m. 16, altezza m. 14, altezza del campanile m.25.
Al di sopra degli archi e sotto i finestroni spaziosi e luminosi corre un cornicione munito di
spalliera sagomata. Al centro del soffitto si trova incastonata la tela dell'Assunta in Cielo, dipinto naif che spira grazia e maestosità nella divina armonia dei colori in tutta luce. E alla
Vergine Assunta la Chiesa fu solennemente dedicata il 18 ottobre 1714 dal Cardinale Orsini, il futuro Pontefice Benedetto XIII. Lungo le pareti delle navate laterali sono conservate due
pale cinquecentesche raffiguranti l’Incoronazione della Vergine e l’Assunzione della Vergine.
Vi sono, inoltre, altre tre tele: la Madonna dell’Arco del pittore Montagano, la Madonna del
Rosario con i Santi del pittore Giuseppe Castellano (1703), la Santissima Trinità di anonimo autore. Pregevoli restano gli altari laterali: dell' Assunta a destra e della Serritella a sinistra
, nonchè il superbo pergamo di marmo, situato sotto la prima arcata a destra su quattro colonne a scanalatura dell'ordine corinzio, realizzato a devozione del sig. Giovanni D'Andola nel
1922 e di altri devoti volturinesi.
La chiesa conserva ancora le statue dell’Assunta, dell’Immacolata e di Sant’Antonio della fine del Settecento; santa Lucia, sant’Alberto da Montecorvino, sant’Espedito ed il Cristo morto in cartapesta del leccese Raffaele Caretta. Nel presbiterio si può ammirare il colossale Crocifisso che domina tutta la sua ampiezza opera di scultore locale.
In una nicchia incavata sulla facciata esterna dell'ingresso minore trova posto una Madonna in pietra di Roseto Valfortore del XVI secolo. La porta minore presenta un'artistica architrave
recante una pregevole scultura a bassorilievo dei dodici Apostoli, dichiarata nel 1935 dalla Sovraintendenza ai Monumenti e Belle Arti opera d'arte e patrimonio nazionale.
Il campanile parallelepipedo dalla mole svelta e dominante, con le bifore finestre centinate, divise da colonnette in pietra lavorata. Sul pinnaccolo svetta la croce e la banderuola. La cella campanaria, raggiungibile mediante una scalinata interna a varie tese, ha quattro aperture per ospitare i sacri bronzi. Nel vano sonoro vi alloggiano tre campane di accordo: il campanone (1886) e due
di modeste dimensioni (1793-1886).
Le tre campane suonate nelle grandi solennità riempiono l'aria a festa e infondono nell'anima di piccoli e grandi una liete armonia.Vi trovano posto
infine le due campanelle dell'orologio pubblico installato nel 1910.

SERRITELLA

I documenti della Chiesa Badiale la chiamano “chiesa extra moenia” ed anche “cappelle rurale”. In origine la chiesa constava di due navate. Fu questa anticamente Convento dell’Ordine
dei Predicatori. Non si ha però memoria della sua antichissima fondazione.
Ridotta in pessime condizioni statiche, nel 1711 il Visitatore Apostolico ordinò la completa demolizione della
navata di oriente e una trasformazione di quella restante; fece chiudere la porta maggiore dell’ingresso sita a nord, costruendovi la nicchia per la Statua della Vergine e fece aprire un nuovo ingresso a sud.
I documenti, inoltre, affermano anche che, ab immemorabili, fu ufficiata dai frati dell’Ordine di San Domenico, chiamati dal popolo per la conservazione del culto della
Madonna della Serritella.
La permanenza dei frati domenicani in Serritella si protrasse per oltre un secolo (fino al 1653) e restaurarono la chiesa e l’antico monastero ed adattarono ad
uso di ricovero i resti del Senadochio, continuando così l’ospitalità tradizionale del Medioevo.
Nel 1718, il Card. Orsini, fece collocare nella parte orientale l’altare della Chiesa di San
Domenico di Volturino e l’anno seguente la aprì al culto.
In seguito la chiesa venne conservato per interessamento del Pio Stabilimento di San Domenico per la pubblica Beneficenza.
Fin dal secolo XVII, vi ha dimora l’eremita, una volta frate poi laico, per la custodia della chiesa.

SAN FRANCESCO

Il 7 aprile 1870 nella Chiesa Badiale venne eretto il Terz’ Ordine di San Francesco d’Assisi dall’Abate Santacroce, che fu il primo Direttore. Nel 1896 lo stesso Abate vi annesse un Congregazione laicale. Il Terz’ Ordine ebbe un rapido sviluppo tanto che si rese necessario la costruzione di una chiesa. Il 5 settembre 1898 fu acquistata la casa di Albano Rosaria, ved. Graziano, al Largo dell’Airella. Il locale adattato a chiesa venne benedetto dal Can. Giacomo D’Antini senior. La chiesa ha un unico altare in marmo e pavimento in marmette. Possiede le seguenti statue: San Francesco, San Giuseppe e San Pietro Apostolo. L’erezione canonica della Congregazione del Terz’ Ordine nella chiesa di San Francesco fu fatta nel 1898. La Congregazione del Terz’ Ordine, dopo aspre vertenze con l’ Arciconfraternita dell’Addolorata e del Purgatorio, ebbe riconosciuto, nel 1999, il diritto alla precedenza nelle processioni, nelle
quali si serve di un antico stendardo della Confraternita del Rosario lavorato con ricami d’oro e d’argento e le due effige della Vergine.

SAN DOMENICO

La Chiesa di San Domenico di Guzman sorge tra l’angolo dell’omonima via e l’attuale corso Vittorio Emanuele denominato un tempo Piazza Maestra, nel cuore del centro del paese,
nei pressi del palazzo Ducale. Attualmente la Chiesa di San Domenico non riflette più la primitiva struttura decorativa architettonica ma restano preziose testimonianze di rilievo sotto il
profilo artistico storico: un’acqua santiera e arredi sacri, il portale ad arco con uno stemma a foglie grandi, ecc.. Sulla facciata risaltano alcuni elementi originari.
L’interno, formato da una
sola navata con volta piana, presenta stucchi, pitture, vetrate in mosaico e sono in piena evidenza le statue di San Domenico, dell’Addolorata, un pregevole dipinto rappresentante la
Vergine di Pompei con ai piedi San Domenico e Santa Caterina da Siena.
Dedicata in origine a San Domenico Abate, grande taumaturgo vissuto agli inizi dell’anno mille, in seguito fu
intitolata a San Domenico di Guzman. Un’attendibile ipotesi dovrebbe far risalire tale nuova dedica ai Padri Domenicani se si considera che la chiesa di Serritella alla fine del secolo XV
era affidata a questi frati.
Tra gli anni 1712 – 1717 la Chiesa fu adibita ad uso Cimitero. L’opposizione dei cittadini fu decisiva. Si voleva che l’edificio restasse Chiesa e che il Cimitero
fosse sistemato in altra sede. Si raccolsero i fondi per rimettere a nuovo la Chiesa e nel 1741 venne riaperta al culto.
In questo tempo due spaventosi terremoti e due epidemie avevano decimato la popolazione e ridotto in miseria gli scampati. Il Vescovo di Volturara Appula Giovanni Coccoli ordinò la fusione delle rendite di tutte le Cappelle e fu quindi creato il Pio
Stabilimento di San Domenico per la Beneficenza.
Dal 1858 è sede dell’ Arciconfraternita dell’Addolorata e del Purgatorio. Dal 1873 vi è presente la Pia Unione delle Figlie di Maria,
sotto il patrocinio di Sant’ Agnese Vergine e Martire.
Nelle elezioni del 1924 che dettero la fiducia a Mussolini la Chiesa fu adibita indegnamente a Seggio elettorale. La storia di questa
chiesa è un pò la storia di Volturino, per decenni ha sostituito la Parrocchia sia per la costruzione ex novo sia per le svariate riparazioni della medesima..