San Francesco-Parrocchia S.M. Assunta Volturino Diocesi di Lucera-Troia

San Francesco

(estratto dal libro Volturino Francescana di d. Gaetano Schiraldi)

Il 5 settembre del 1898, i confratelli della Congregazione del Terz’Ordine di San Francesco deliberarono la costruzione di una chiesa da dedicare al Poverello di Assisi.

Con atto del notaio volturinese Giacomangelo de Ritis, fu sottoscritto l’acquisto della casa di proprietà di Albano Rosaria, vedova Graziano, per lire 892,50, che fu adattata  a chiesa. La nuova cappella fu benedetta dal canonico don Giacomo D’Antini senior, delegato dal vescovo di Lucera, Giuseppe Consenti.

Dal 25 dicembre 1898, la congregazione del Terz’Ordine passò a svolgere le sue funzioni nella nuova chiesa di san Francesco, guidata dal francescano volturinese, padre Salvatore de Mutiis prima, e don Giovanni de Mutiis dopo.

Nel 1905, fu donata alla chiesetta da Pasquale Saccone la statua di san Francesco d’Assisi, opera in cartapesta leccese, restaurata nel 2013 a spese di Annina Dell’Aquila in De Rosa e Giuseppina Dell’Aquila in Ferullo.

Nel 1908, fu eretto l’altare in marmo, donato da padre Salvatore De Mutiis, l’anima francescana di Volturino.

Nel 1924, Nicola D’Andola donò la statua di San Giuseppe e, l’anno seguente, la famiglia Chiara la statua di San Pietro Apostolo, restaurata nel 2014 da Pietro Casiere.

Per anni è stato cappellano della chiesa di san Francesco il compianto don Pasquale Melillo, terziario francescano e fratello di padre Giacomo.


Lavori di risistemazione della chiesa, della campana, del tetto, compresa l’elettrificazione delle finestre e l’installazione dell’impianto di riscaldamento sono stati effettuati in questo anno 2014 dal commissario vescovile della congregazione del Terz’Ordine di San Francesco, Angelo Sambero.

I FRANCESCANI VOLTURINESI
(estratto dal libro Volturino Francescana di d. Gaetano Schiraldi)

1.FRA VINCENZO DA VOLTURINO. Frate minore. Morto nel convento di sant’Antonio a Biccari nel 1691.

2.FRA FRANCESCO DA VOLTURINO. Frate minore laico. Morto nel convento di Santa Maria Maddalena in Castelnuovo della Daunia, il 22 dicembre 1694.

3.FRA GIUSEPPE DA VOLTURINO. Frate Minore Cappuccino. Attestato nel 1799.

4.FRA ANGELO ANTONIO DA VOLTURINO (Celestino Paolo Santacroce). Frate minore laico. Figlio di Ferdinando e Bonaventura Lepore, nacque a Volturino il 12 ottobre 1801 ed ivi battezzato il giorno seguente dall’abate Giovanni Antonio Goduti. Morto il 17 giugno del 1850 nel convento di Santa Maria Maddalena in Castelnuovo della Daunia a causa di un fulmine, mentre era sotto le campane. Fu sepolto nel camposanto dello stesso paese. 

5.FRA BENEDETTO DA VOLTURINO (Francesco Saverio Santacroce). Frate minore. Figlio di Ferdinando e Bonaventura Santo Lepore, nacque a Volturino l’8 maggio 1807 ed ivi battezzato da don Domenico dell’Aquila, economo curato della parrocchia di Volturino. Vestì l’abito francescano il 14 marzo 1824. Risiedette nel convento della SS. Pietà di Lucera. Morì, munito dei conforti religiosi, a Volturino, il 15 novembre 1836, a 29 anni, nella casa della sua famiglia, sita nella strada di Sant’Antonio Abate, 3.

6.FRA RAFFAELE DA VOLTURINO (Francesco Paolo Barnaba Capuano). Frate minore. Nacque il 9 giugno 1807 da Carmine Capuano di Troia e Marianna Bruno di Lucera, residenti in Volturino. Fu battezzato l’11 giugno seguente da don Domenico dell’Aquila, economo curato della parrocchia di Volturino. Padrino di battesimo fu l’abate Giovanni dell’Aquila. Nel 1847 risiedeva nel convento di sant’Antonio in Biccari. Morì il 22 agosto 1869, nel convento di santa Maria delle Grazie a Manfredonia.

7.FRA LUDOVICO DA VOLTURINO (Antonio Maria Dell’Aquila). Frate Minore Cappuccino. Figlio di Gabriele ed Annunziata D’Antini, nato a Volturino il 17 marzo 1807, ed ivi battezzato da don Domenico dell’Aquila, economo curato della parrocchia di Volturino. Padrino di battesimo fu l’abate Giovanni dell’Aquila. Morto il 17 marzo 1879 a Volturino, dove risiedeva in seguito alle leggi della soppressione degli ordini religiosi, nella sua casa in via della Cornice.

8.FRA SALVATORE DA VOLTURINO (Salvatore Dell’Aquila). Frate Minore Cappuccino.           

9.FRA GIUSEPPE DA VOLTURINO (Michelangelo Postiglione). Frate minore. Nacque a Volturino il 29 dicembre 1812 da Angelo e Lucia Mastrolitto, e fu battezzato il giorno seguente nella chiesa badiale. Nel 1845 fu guardiano nel convento di sant’Antonio a Biccari.  Morto nel convento di san Bernardino di San Severo il 22 luglio 1862 e sepolto nel camposanto dello stesso paese.

10.FRA BUONAVENTURA DA VOLTURINO (Pasquale Florio). Frate minore. Figlio di Francesco e Caterina Melfi, nacque a Volturino il 27 febbraio 1817 ed ivi battezzato il 1 marzo dall’abate Giovanni dell’Aquila. Furono suoi padrini, don Domenico dell’Aquila, fratello dell’abate, e Rosaria Ramiero. Il 28 gennaio 1834 ebbe un litigio con Tommasangelo Mastrolitto e si scagliarono vicendevolmente delle pietre. Il giovane Pasquale fu denunciato, ma la denuncia rimase estinta. Ebbe una vita molto movimentata che risentì tanto dei turbolenti movimenti politici del tempo. Del religioso volturinese non sappiamo dove frequentò gli studi filosofici e teologici. Dall’opera filosofica composta dal padre Lorenzo de Nigris da Volturino, Adversus sensisticam trascendentalem philosophiam selectae theses (1847), si evince che padre Bonaventura era teologo e lettore di sacra teologia. Da altra documentazione di polizia emerge che il Florio all’età di trent’anni era lettore generale di filosofia nel convento della Pietà di Lucera, mentre, diversi anni dopo, è residente, sempre come lettore, nel convento di san Matteo in San Marco in Lamis. Qui compose l’opera Napoleone III e l’Inghilterra. Studi religiosi politici del Sacerdote D(a) V(olturino) P(adre) B(onaventura) L(ettore) d(i) S(acra) T(eologia) M(inore) O(sservante). Il citato testo, scaturito «da una profondissima indignazione, e da un vivissimo desiderio di vedere l’Europa nel possesso di una pace durevole», fu per padre Bonaventura la causa dei suoi tanti problemi con la Legge. Per questa ragione, l’opera rimase manoscritta e fu sequestrata dalle autorità del tempo. Si spera di poter presto pubblicare la trascrizione del manoscritto per conoscere ed avere un più ampio approfondimento sulle idee del frate volturinese. Le disavventure del padre Bonaventura cominciano da un forte pregiudizio delle autorità del nuovo Regno d’Italia nei confronti dei religiosi dimoranti nel citato convento di san Matteo e poi diventano dirette alla sua persona e a quella di altri suoi confratelli. Dalla lettura del manoscritto emerge anche che prima dell’opera su Napoleone, il padre Florio compose, tra il 1860 e il 1861, anche un altro scritto, anche questo rimasto inedito, dal titolo Apologia. Il 21 giugno del 1861, mentre si ricordava la festa dello Statuto, un gruppo di cinquanta briganti entrarono in San Marco in Lamis gridando Viva Francesco II, Viva Pio IX, Viva la Religione. Rimasero nel paese per ben tre giorni creando diversi disagi. Le autorità del tempo, appena ristabilito l’ordine pubblico, pensarono da subito di cominciare le indagini proprio dai conventi di san Matteo e di santa Maria di Stignano. Nel corso della perquisizione del convento di san Matteo si ritrovò un plico di carte che il nostro padre Bonaventura aveva consegnato al sacrestano, fra Domenico da Ischitella. Furono arrestati entrambi. L’accusa mossa a padre Bonaventura era quella di incartamento contro il Governo. Fu, dunque, interrogato, ma il frate negò tutto, nonostante l’evidenza delle notizie emergenti dalla documentazione sequestrata. Per questo rimase in stato di arresto lui, padre Nicola Bux, padre Giuseppe da Rignano, padre Giuseppe da Monte Sant’Angelo, padre Domenicangelo da Volturino ed altri sacerdoti del posto. Di lì a poco, il frate sacrestano viene scagionato perché analfabeta e perché gli era stato affidato del materiale che lui neppure conosceva. Il nostro padre Bonaventura, invece, fu rimesso al potere correzionale. Da qui in poi nessuna traccia si ritrova del frate volturinese. Più tardi, i frati del convento di Gesù e Maria di Foggia, durante il passaggio dal regno borbonico al regno sabaudo, furono oggetto di persecuzione da parte del prefetto De Ferrari, poichè appoggiarono il vescovo di Foggia, Bernardino Maria Frascolla, arrestato il 27 aprile 1862, in seguito ad una pubblicazione rivolta al giureconsulto Pasquale Stanislao Mancini, stampata in Napoli nel 1861. La solidarietà mostrata al vescovo, noto come un filo-borbonico, non fu bene accetta alle autorità del nuovo Stato, per cui anche i frati furono coinvolti in questo vortice politico. Tra i frati allora residenti nel convento foggiano risultava essere anche il nostro padre Bonaventura. Nel 1863, mentre si stava procedendo al concentramento delle famiglie religiose nella città di Foggia, preludio della prossima soppressione del 1866, il padre lettore Florio risiedeva ancora nel convento di Gesù e Maria a Foggia. Nel 1870 il Nostro fu chiamato ad esprimere il suo parere di lettore giubilato in Sacra Teologia circa l’infallibilità pontificia, in vista del Concilio Vaticano I. Morì il 25 gennaio 1886 nel convento di san Berardino a San Severo di cui fu anche custode.

11.FRA DOMENICANGELO DA VOLTURINO (Domenicangelo Recchia). Frate minore. Nato a Volturino il 23 ottobre 1821 da Matteo e Lucia Mazziotti e battezzato il giorno seguente nella chiesa badiale. Lettore generale di Sacra Eloquenza, nel 1861 risiedeva nel convento di san Matteo a San Marco in Lamis, quando fu arrestato il concittadino padre Buonaventura Florio. Morì nello stesso convento il 27 agosto 1866.

12.FRA VINCENZO DA VOLTURINO (Angelo Maria Benedetto Lepore). Frate minore. Nato a Volturino il 21 marzo 1822 da Giuseppe e Bozzuto Margherita di Montecalvo. Fu battezzato il giorno seguente da don Domenico dell’Aquila, economo curato della parrocchia di Volturino, e gli furono imposti i nomi di Angelo Maria Benedetto. Nel 1860 fu superiore del convento di sant’Antonio a Biccari. Morto a Volturino il 6 maggio del 1896, nella casa della sua famiglia, sita in via della Piazza, 9.

13.FRA GIUSEPPE ANDREA DA VOLTURINO  (Giuseppe Andrea La Torretta). Frate minore. Figlio di Nicola ed Angela Mastrolitto, nato a Volturino il 17 dicembre 1823 ed ivi battezzato dall’abate Giovanni Dell’Aquila il giorno seguente. Vestì il saio francescano nel 1844. Nel quadriennio 1886-1890 ricoprì la carica di definitore della Provincia di Sant’Angelo e in altri due quadrienni (1892-1895; 1895-1898) fu eletto custode della Provincia. Nel 1886 fu nominato superiore nel convento Gesù e Maria di San Martino in Pensilis, riconfermato, poi, nello stesso incarico nel 1892. Nel 1897, ricoprì lo stesso ufficio nel convento di sant’Antonio di Biccari e, nel 1898, nel convento di Valleverde, in Bovino. Di qui si ritirò a Volturino per motivi di salute, dove morì il 27 ottobre 1900, nella sua casa in via Capotorre.

14.FRA ERRICO DA VOLTURINO (Pasquale De Mutiis). Frate minore. Figlio di Silvano ed Elisabetta Santacroce, nato a Volturino il 16 marzo 1824 ed ivi battezzato da don Domenico dell’Aquila, economo curato della parrocchia di Volturino. Morto a Volturino il 16 giugno 1889, nella sua casa in via della Piazza.

15.FRA LORENZO DA VOLTURINO (Lorenzo de Nigris). Frate minore. Lorenzo De Nigris nacque a Volturino il 10 ottobre del 1824, dai coniugi Michele e Francesca D’Antini, e ricevette il battesimo nella chiesa badiale dello stesso paese il martedì 12 ottobre seguente, dall’abate Giovanni dell’Aquila. Madrina di battesimo fu donna Teresa dell’Aquila. Vestì il saio francescano tra i Frati Minori nell’anno 1844, presso il convento di Gesù e Maria a San Martino in Pensilis. Proseguì gli studi filosofici e teologici nello Studio Generale del convento di Santa Maria della Pietà di Lucera. A 23 anni, ancora studente compose l’opera filosofica Adversus sensisticam trascendentalemque philosophiam selectae theses, pubblicata per i tipi di Salvatore Scepi di Lucera, nel 1847, di appena venticinque pagine, dedicandola al vescovo di Lucera, Giuseppe Iannuzzi. Il testo in questione costituisce la seconda versione dello scritto del Nostro, in quanto la prima versione fu censurata dal Ministro di Polizia Generale. Il 21 dicembre 1850 fu ordinato sacerdote. Nel 1857 il Ministro Generale, padre Bernardino da Montefranco nominò padre Lorenzo Lettore Generale di Sacra Eloquenza e fu inviato a Roma per l’insegnamento di sacra eloquenza, presso lo Studio Generale di Aracoeli. All’insegnamento del “bel parlare” univa quello delle lettere latine, greche ed ebraiche. Nel convento romano potè stringere una intensa e fraterna amicizia con padre Marcellino da Civezza (1822-1906). Negli anni romani approfondì particolarmente la vita e le opere di san Giovanni Crisostomo. Infatti, tenne vari discorsi sulla vita del santo Padre della chiesa: Orazione in lode di S. Giovanni Grisostomo (1862), Inspirazione oratoria. Ragionamento del P. Lorenzo da Volturino M.O. della Provincia di S. Angelo (1863), San Paolo e il Grisostomo. Ragionamento del padre Lorenzo da Volturino minore osservante. Letto nell’Accademia dei Quiriti (1864), Il IV secolo della Chiesa e l’Episcopato del Grisostomo. Ragionamento storico del Padre Lorenzo da Volturino (1865). «Il giovane Lettore si affermò nell’ambiente culturale romano: profondo conoscitore delle lettere classiche fece parte dell’Accademia dei Quiriti, che, nel 1860, lo nominò Segretario della Sezione di Letteratura Greca, e fu socio dell’Accademia Tiberina (1867)». Quando i Piemontesi invasero la città di Roma e i Francescani furono costretti a lasciare il convento di Aracoeli, il nostro padre Lorenzo si trasferì a Nocera Inferiore, dove insegnò lettere greche al liceo classico, su autorizzazione del Provveditore agli Studi, tra il 1871 e il 1875. Nell’anno 1876, fu invitato da padre Marcellino da Civezza, illustre storico dell’Ordine Francescano, a seguirlo in un “tour culturale”, per svolgere ricerche ed indagini in archivi e biblioteche di Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Germania e Belgio. Il Civezza per invitarlo gli inviò un telegramma con il seguente testo: «Prof. Lorenzo da Volturino Nocera dei Pagani Liceo. Io primo gennaio partire viaggio in tutta Europa ordine Ministro Generale raccogliere storia documenti. Voi destinato compagno. Se volete partire e venire subito Genova passando Roma veder Generale se no assegnato altro compagno pronto. Tutta Genova aspetta voi vostra fama. Subito risposta si o no. Marcellino Civezza». In questa particolare missione culturale, i due francescani godettero del considerevole appoggio logistico-finanziario offerto dal ministro generale, padre Bernardino da Portogruaro (1822-1895), il quale mirava ad un attento recupero delle fonti dell’apostolato dell’Ordine francescano. Prima tappa del viaggio dei due fraticelli fu la Francia. Scriveva il De Nigris: «Giunti nella grande Parigi che io non avrei il menomo dubbio di chiamare grecamente microcosmo, primo anzi unico pensiere sì fu di frugare e ripescare in quelle biblioteche i documenti storici» (pp. IV-V). E, risiedendo nel locale convento di sant’Anna, padre Lorenzo ebbe la fortuna di avere tra le mani una cronaca della prima spedizione dell’armata spagnola nelle Indie, sotto il comando di Ferdinando Cortez. Da subito si pose a lavoro per tradurre lo scritto in lingua italiana e lo pubblicò nel 1876: I Cacichi di Tlascala del Padre Servio Dirk Minore recolletto francese tradotti dal Padre Lorenzo da Volturino M.O., Ranieri Guasti, Prato 1876. Al suo ritorno si dedicò nuovamente all’insegnamento nel seminario vescovile di Bovino da dove firma le introduzioni ai due scritti di cui si tratterà più avanti. Nel 1882, il De Nigris diede alle stampe lo Specchio della vita contemplativa ovvero via e cammino della mente dell’uomo in sé medesimo composto per lo eccellentissimo dottore Frate Bonaventura Cardinale dell’Ordine de’ Minori pubblicato per la prima volta col testo latino a fronte dal P. Lorenzo da Volturino M.O.,  Tipografia Giachetti, Prato 1882. Nell’introduzione al volumetto, padre Lorenzo scrive: «Questa operetta del Serafico Dottore San Bonaventura, che ti presento, o Lettore, tradotta in lingua volgare del nostro paese, col testo latino a fronte, mi venne fatta conoscere dal mio confratello Padre Marcellino da Civezza» (p. III). Questo scritto si colloca in quell’opera di rinnovamento degli studi teologici cominciata dal citato padre Bernardino da Portogruaro e che portò all’inizio della compilazione dell’Opera omnia di san Bonaventura. Nello stesso anno, pubblicava i Sermoni per la Quaresima del P. Lorenzo da Volturino, Tipografia Giachetti, Prato 1882, opera dedicata a padre Bernardino da Portogruaro. Nel 1884, pubblicò gli Studi Oratorii sopra S. Giovan Grisostomo rispetto al modo di predicare dignitosamente e fruttuosamente per P. Lorenzo da Volturino M.O., Tipografia del Collegio di S. Bonaventura, Firenze 1884. Negli anni 1886-1890, il De Nigris risulta essere Definitore provinciale nella Provincia minoritica di Puglia, mentre risiedeva nel convento della Pietà di Lucera. Nel 1894 diede alle stampe l’interessante volume La Scienza Pratica. Dizionario di proverbi e sentenze che a utile sociale raccolse il Padre Lorenzo da Volturino Min. Oss., Tipografia del Collegio di San Bonaventura, Firenze 1894, dedicato alla memoria del padre Antonio Maria Fania da Rignano. L’anno seguente pubblicò presso la Tipografia di Enrico Ariani di Firenze, la Grammatica latina: fonologica, morfologica, sintattica. Il 20 settembre 1898, per motivi non ancora precisati, ricevette la dispensa per lasciare l’Ordine francescano e si ritirò in Volturino. Morì il 28 febbraio 1908, ad ottantaquattro anni, nella sua casa, sita in Vico 2° Croce. Padre Doroteo Forte, storico francescano, di lui scrive: «P. Lorenzo fu un francescano di vasta cultura umanistica. Egli fece parte di quell’ardito drappello di giovani frati studiosi che facevano capo a quell’animatore degli studi serafici che fu P. Antonio da Rignano, precursore del moderno movimento francescano. Questi frati, con impegno esemplare, avvertirono con storica sensibilità l’esigenza di una più adeguata cultura per i francescani, per una più efficace loro presenza nella società che si andava trasformando. A tale scopo non risparmiarono fatiche e dettero un valido contributo che si rivelò prezioso».
           È in corso, ad opera della parrocchia di Volturino, l’edizione dell’ Opera omnia del Padre Lorenzo De Nigris da Volturino, Minore Osservante.

16.FRA SALVATORE DA VOLTURINO (Salvatore De Mutiis). Frate Minore Conventuale. Figlio di Domenicangelo e Angela Maria Saccone, nato a Volturino il 3 agosto 1835 ed ivi battezzato da don Domenico Dell’Aquila il 5 agosto successivo. Frate Minore Conventuale, nel 1867, dopo la soppressione degli Ordini, si ritirò a Volturino. Collaborò con l’abate Andrea Santacroce per l’istituzione del locale Terz’Ordine Francescano e, più tardi, per la costruzione della chiesa di san Francesco. Detto da tutti u monacelle o chiamato più confidenzialmente dai familiari, ze Tore. Edificata in Volturino, la chiesa di san Francesco, nel 1908 fece erigere, a sue spese, l’unico altare in marmo della cappella. Al suo ritorno a Volturino fu accolto dalla sorella Rosanna, moglie di Pietrangelo Chiara (Petrangele). Nella casa dei Chiara trovò l’aiuto e la disponibilità necessarie a diffondere il culto verso il Poverello d’Assisi. Nel 1908 donò alla nuova chiesa di san Francesco l’altare marmoreo. Morto il 3 giugno del 1921, riposa nel cimitero di Volturino nella tomba di san Francesco, nell’area riservata alla famiglia Chiara.  
Nel XX secolo fiorirono altre belle figure di francescani, anch’esse appartenenti all’ordine dei minori:

1.FRA LORENZO DA VOLTURINO (Giovanni De Martinis). Frate minore. FOTO DEL FRATE Nato a Volturino il 22 febbraio 1911 dai coniugi Vitangelo e Rosa Petecchia ed ivi battezzato il 25 dello stesso mese dall’abate Giacomo D’Antini. Vestì l’abito francescano nel novembre del 1927 nel convento di sant’Antonio di Biccari, emettendo l’anno seguente i voti. Compì gli studi filosofici e letterari nei conventi di san Matteo in San Marco in Lamis e Santa Maria delle Grazie in Manfredonia. Nel febbraio del 1933 emise i voti solenni. Proseguì gli studi teologici nel convento della Madonna dei Martiri di Molfetta. Veniva ordinato sacerdote il 25 luglio 1936 e destinato all’insegnamento delle lettere greche nel liceo dei minori di Biccari e poi a san Matteo in San Marco in Lamis. «Carattere mite, riflessivo, di una serietà ch’era bontà e comprensione insieme, riusciva facilmente a guadagnarsi la simpatia di quanti lo avvicinavano». Il 5 aprile del 1945, dopo aver predicato la quaresima a Volturino, ritornando al suo convento in Manfredonia con un passaggio di fortuna su un camion, in una curva fatta in maniera brusca, mentre recitava il breviario, cadde dal mezzo battendo la testa a terra. Il suo corpo riposa nel camposanto di Volturino nella tomba di san Francesco. 

2.FRA GIACOMO DA VOLTURINO (Pietrangelo Melillo). Frate minore. Nato a Volturino il 29 maggio 1914. FOTO DEL FRATE Dopo una breve esperienza come missionario negli Stati Uniti, a Boston dal ’51 al ’54. Ricoprì dagli anni ‘50-’60 uffici di rilievo nella Provincia: Promotore provinciale delle Vocazioni; Promotore delle Missioni francescane; Guardiano e Commissario provinciale del Terz’Ordine francescano; e altri compiti, forse meno appariscenti, ma sempre impegnativi: Commissario provinciale della Piccola Famiglia Francescana e Presidente dei predicatori e delle missioni popolari. E ancora: responsabile dei fratelli laici e assistente spirituale dei chierici. P. Giacomo è stato quasi sempre Guardiano; ha ricoperto anche l’ufficio di Definitore provinciale; è stato il primo Parroco della Parrocchia di San Pasquale in Foggia. Spesso organizzava memorabili pellegrinaggi dove veniva fuori tutta la sua capacità nel creare armonia e gioiosa condivisione nei partecipanti. Diversi sono stati i Conventi della Provincia che lo hanno avuto come formidabile animatore del francescanesimo: Ascoli Satriano, Torremaggiore, Foggia San Pasquale e, per oltre dieci anni,  Castelnuovo della Daunia, dove ha tenuto viva la presenza francescana in una maniera tutta particolare, come sapeva fare lui. E poi il servizio prezioso di confessore a San Matteo e a Gesù e Maria. Per molti anni è stato anche direttore dei periodici della Provincia “Gemme Serafiche” e “Azione Francescana”. Morì a Foggia il 26 agosto 2009.

3.FRA BONAVENTURA DA VOLTURINO (Antonio Albano). Frate minore. FOTO DEL FRATE Nato a Volturino il 27 ottobre 1916 da Giovanni e Maria Albano. Vestì l’abito francescano il 20 ottobre 1916 ed emise la professione solenne il 20 febbraio 1938. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 16 giugno 1940 a Bari per le mani di mons. Marcello Mimmi, arcivescovo di Bari. Dal 1941 al 1944 fu insegnante nel Collegio Serafico di Castellana. Dal 1945 al 1947 fu vice parroco nella parrocchia di Gesù e Maria in Foggia ed incaricato assistente di Azione Cattolica. Nell’anno 1947-1948 fu guardiano e maestro dei novizi nel convento di sant’Antonio a Biccari e l’anno seguente fu inviato nuovamente come vice parroco a Gesù e Maria a Foggia. Dal 1949 al 1952 fu superiore e parroco ad Andria e poi parroco a Gesù e Maria in Foggia dal 1952 al 1970, anno in cui fu trasferito nuovamente ad Andria come superiore e parroco, dove restò fino al 1975. Nel 1976 fu inviato a Foggia a Gesù e Maria e l’anno seguente fu nominato vice parroco, incarico che tenne fino al 1982. Morì a Foggia nel convento di Gesù e Maria il 19 dicembre 2005.

4.FRA ANGELO MARIA DA VOLTURINO (Giuseppe Marracino). Frate minore. Nato a Volturino il 12 luglio 1928 da Matteo e Angela Maria Baldi. FOTO DEL FRATE vestì l’abito francescano il 15 agosto del 1946 ed emise i voti solenni l’8 dicembre 1950. Fu ordinato diacono dal servo di Dio, mons. Agostino Castrillo, vescovo di San Marco Argentano-Bisignano, nella chiesa di sant’Antonio in Biccari. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 19 aprile 1954 nella chiesa di San Pasquale in Foggia per le mani di mons. Giuseppe Amici, vescovo di Troia e Foggia. Laureato in filosofia presso il Pontificio Ateneo Antoniano di Roma (1954-1958), fu inviato nel convento di san Matteo dove ricoprì vari uffici: lettore di filosofia (1958-1961), maestro dei chierici (1958-1963), vicario dello stesso convento (1958-1963), dello stesso fu guardiano dal 1963 al 1967. Ricoprì la carica di definitore provinciale dal 1964 al 1967. Nel 1967, anno della sua elezione a ministro provinciale, si trasferì a Foggia nel convento di Gesù e Maria. Fu Ministro Provinciale per ben tre mandati: 1967-1973, 1973-1976, 1976-1979. Dal 1979 al 1985 fu vicario provinciale, assistente regionale dell’Ordine Francescano Secolare ed economo provinciale. Nel 1985 fu rieletto nuovamente provinciale, incarico che tenne fino al 1991. Oggi, nonostante la sua età avanzata, offre il suo aiuto alla comunità francescana di Gesù e Maria di Foggia con la sua disponibilità per le confessioni e la direzione spirituale.

5.FRA PIO DA VOLTURINO (Gaetano D’Andola). Frate minore. Nato a Volturino il 23 aprile 1931 da Pasquale e Loreta Catapano. FOTO DEL FRATE Vestì l’abito francescano il 15 agosto del 1946 ed emise la professione solenne il 4 maggio 1952. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 19 aprile 1954 nella chiesa di San Pasquale in Foggia per le mani di mons. Giuseppe Amici, vescovo di Troia e Foggia.  Commissario di Terra Santa. Musicologo ha composto numerosi cd musicali,

6.FRA ANTONIO DA VOLTURINO (Antonio Carmine Villani). Frate minore laico. Nato a Volturino l’8 ottobre 1938 da Michele e Melito Angela. Fu battezzato il 10 ottobre seguente da don Nicola Varanelli. Morto a Foggia, presso la casa di riposo sant’Antonio, il 18 giugno 2012.